Il permesso “Identità” di Android

Un altro permesso che ha forti implicazioni in termini di privacy e che può essere richiesto da un’App Android è quello denominato “Identità”: vediamo come funziona

screenshot_2016-10-07-17-08-59

Fornendo questo permesso all’App, le consentiamo di utilizzare i dati dei profili e soprattutto degli account presenti sul dispositivo. In particolare, l’App potrà:

  • leggere quali account sono attivi sul dispositivo, quindi in alcuni casi conoscere l’indirizzo e-mail in quanto ad un account Google corrisponde l’indirizzo mail di login;
  • lettura di nome e informazioni di contatto;
  • modifica delle informazioni di contatto;
  • gestione degli account (aggiunta e rimozione).

Non è difficile immaginare che anche questo permesso è molto delicato e non deve essere concesso con leggerezza.

 

Perché un’App richiede questo permesso?

Purtroppo, questo permesso si rende necessario ogni volta in cui l’App abbia la necessità di utilizzare i Google Play Services (ad esempio, backup automatico dei dati), oppure per realizzare funzioni di social networking. È del tutto normale che le App Facebook, Twitter ecc. richiedano questo permesso in quanto dovranno gestire gli account sul dispositivo.

È inoltre molto frequente il caso in cui un gioco ne debba fare uso.

 

Come possiamo regolarci per decidere se fornire tale permesso?

Dobbiamo cercare di capire per quale motivo l’App ce lo richiede, magari consultando la descrizione riportata sul Play Store per vedere se lo sviluppatore ne spiega i motivi. Molto importante è la reputazione dello sviluppatore, il numero dei download dell’App, le recensioni ed ogni altra informazione utile.

Se siete sviluppatori, ricordate che più permessi inutili (o non indispensabili) richiedete e meno download avrete per la vostra App. A volte è meglio rinunciare a una funzionalità non importante, se la sua rinuncia ci consente di chiedere un permesso in meno all’utente.

Lascia un commento